
Per gustare la cucina del territorio nei ristoranti dove, nella Berlino divisa dal muro, i leader della guerra fredda s’incontravano, tra spie e spioni. Come nei romanzi di Le Carré. E per ammirare le nuove forme di avanguardia artistica.
Est e ovest pari sono. Specie a tavola. Ritorno agli anni della DDR nel Café Sibylle (www.cafe-sibylle.de), al 72 della monumentale Karl-Marx-Alle, con edifici in stile sovietico voluti dal regime per esaltarne la grandeur e fare da cornice alle parate militari. Tutto qui è rétro, dagli arredi ai manifesti, alle foto Anni Cinquanta. Per il tè delle cinque si danno appuntamento signore non più giovani, in tailleur e cappello con veletta.

Lo Ständige Vertretung Rheinland in Schiffbauerdamm Strasse, nel Mitte, (www.staev.de) racconta la storia della Germania post bellica. Qui sono passati tutti i cancellieri tedeschi: da Willy Brand, in una foto mentre suona il mandolino, a Helmut Kohl, ad Angela Merkel. Ma anche intellettuali, Gunter Grass e Joseph Beuys. I piatti sono i tipici della cucina berlinese, come la zuppa di patate e lo stinco di maiale, da accompagnare con le birre artigianali.
La Street art a Berlino è ovunque, espressione di una creatività giovanile senza confini. Sulla collinetta del Müerpark, nel quartiere di Prenzlaurberg, si danno convegno i graffitari per disegnare sui muri dello stadio.

Famosa l’East Side Gallery, in Mühlenstrasse, tra l’Oberbaumbrücke e la Ostbahnhof, sulla riva della Sprea, in un tratto dell’ex Muro: più di cento murales di 129 artisti di venti Paesi. Tra cui il super fotografato graffito che immortala l’appassionato bacio fra Erich Honecker, presidente della DDR, e Leonid Brezhnev, presidente dell’URSS.

Ai più noti graffitari è dedicato l’Urban Nation, in Bülowstrasse 7, nel quartiere di Schöneberg (www.urban-nation.com). Inaugurato il 16 settembre del 2017, è il primo museo al mondo interamente dedicato alla Street Art.
Info: www.visitberlin.de/it, www.german.travel, #visit_berlin.
foto Messimo Bisceglie