Chi pensa che i tassisti napoletani siano dei pazzi, non ha conosciuto quelli di Shanghai: ventitré milioni di abitanti e migliaia di taxi a qualunque ora del giorno e della notte.
Un itinerario nella penisola indocinese. Tra i monaci buddisti di Luang Prabang e le pietre di Angkor, dove enormi piante inghiottono templi monumentali.
Messa al bando da Mao, l’arte cinese che studia le relazioni tra luogo e abitanti, ha riconquistato un posto di primo piano nella società ed è perfino insegnata nelle scuole.
Da 1500 anni i lottatori di Sumo sono simbolo della forza e del coraggio giapponesi. E qualcuno di loro, come Robocop, è considerato addirittura un dio vivente.
Fa freddo sul dohyo, l’area di combattimento nel carasu, la scuderia, dove si allena da 15 anni. Robocop è Takami Sakari. Il soprannome se l’è meritato grazie alla sua forza implacabile.