
Il loro diario di viaggio con gli scatti di Gabriele Bertotti è esposto fino al 9 gennaio al Festival Viaggio. Orizzonti, frontiere, generazioni di Biella e s’intitola DAIDAIDAI, l’urlo che accompagna ogni loro inizio. Nei video che pubblicano sul sito viaggioitalia.org offrono il repertorio del loro spirito di avventura. Sportivi, dinamici, piuttosto spericolati, sempre sorridenti e, se non sorridono e sembra che il loro sguardo sia perso nel nulla, è solo perché stanno già pensando a come organizzare il prossimo viaggio, quale attrezzatura sarà necessaria, a chi affidare la loro fragilità.
Sì, perché Danilo Ragona e Luca Paiardi sono paraplegici e buona parte della loro giornata la passano in carrozzina. Quando non viaggiano, Danilo lavora nella sua officina e Luca al Politecnico di Torino. Si erano conosciuti in ospedale dove hanno incominciato a progettare la loro nuova vita, nuovi movimenti, nuovi pensieri – spesso scoraggianti – fino a inventarsi nuove sfide per combattere il senso dell’inutilità. I rimedi che hanno trovato per ricucire gli strappi sono stati la ricerca di soluzioni e la progressiva acquisizione di consapevolezza. L’ottimismo che ha guidato la loro carriera fatta di tenacia e azzardo. Hanno ballato, giocato e praticato ogni sport. Poi hanno viaggiato in Europa, Asia, Africa e America Latina, con il supporto di sponsor e come inviati speciali della trasmissione di Rai3 Kilimangiaro. Tra qualche settimana saranno invece i reporter di Skytv. La loro storia è stata pubblicata a fumetti dall’editore Beccogiallo con i disegni di Marcello Restaldi. Il viaggio è anche un pretesto per visitare i pazienti delle Unità Spinali (servizi di cura, riabilitazione e inserimento sociale dei mielolesi) dove portano la loro esperienza, ma anche il contributo per la riapertura di reparti che, chiusi per il Covid, non vengano più attivati, come potrebbe succedere al prestigioso centro di Torino

La difficoltà di spostarsi in aereo e di esplorare territori non sempre agevoli ha ispirato Danilo, come designer, nell’inventare e sperimentare accorgimenti tecnici, facili, sicuri, efficaci, Come la carrozzina pieghevole che ha progettato e prodotto per poterla stivare in poco spazio o le ruote per varie tipologie di terreno. La sabbia, per esempio.
«Quando ho conosciuto i miei limiti fisici – spiega Danilo – ho capito che la prima cosa da fare era di migliorare la mia autonomia, sperimentare emozioni, ma anche nuove idee utili anche agli altri in tre direzioni: il lavoro, lo sport e la famiglia, cioè le facilitazioni per vivere e costruire affetti».
Ha quindi diretto la sua esperienza di designer alla ricerca di soluzioni pratiche come il porta carrozzina da installare sulla motocicletta, il carrello per la spesa nei supermercati e tante soluzioni funzionali ed estetiche che arricchiscono il racconto della creatività del Made in Italy: nel 2012 ha ricevuto la Menzione d’Onore del Premio Compasso d’Oro.
Ma c’è un cruccio che lo inquieta: «Ho visitato le discariche in cui vengono buttati migliaia di presidi medici come carrozzine, lettini. sollevatori . Potrebbero essere ricondizionate, riutilizzate e rimesse sul mercato a basso prezzo o destinate alle situazioni estreme in giro per il mondo. Alcune fondazioni si sono rese disponibili ad aiutarmi. Ora dobbiamo risolvere un unico problema che, incredibile a dirsi, si chiama burocrazia».
