
Inverno lituano a Nida, tra natura e cultura
Al confine occidentale della Lituania, una lunga e stretta striscia di terra si affaccia sul Mar Baltico, creando la Laguna dei Curi. L’incantevole penisola Curlandese regala paesaggi che lasciano a bocca aperta.
La leggenda narra che la Penisola Curlandese si formò grazie a una ragazza bellissima di nome Neringa. Era figlia del Signore del castello affacciato sull’estuario del Nemunas, il principale fiume lituano. Durante una furiosa tempesta il castello e la terraferma sulla quale si ergeva stavano per essere inghiottiti dalle acque. Neringa si mise a costruire un terrapieno difensivo con la sabbia del mare che trasportava nel suo ampio grembiule. Improvvisa, una folata di quel forte vento sparpagliò tutta la sabbia del grembiule e… nacque, vicino alla riva, la penisola di Neringa.
La sua storia risale all’età della pietra e l’aggettivo curlandese deriva dalla tribù baltica dei Curi che abitava la regione. Oggi patrimonio UNESCO, la penisola è lunga 98 chilometri: 52 appartengono alla Lituania, i rimanenti alla enclave russa di Kaliningrad, la vecchia Königsberg. Il punto più largo misura quattro chilometri, quello più stretto appena trecentottanta metri.
Dune di sabbia, alte più di cinquanta metri, si ergono maestose lungo la penisola creando paesaggi incantevoli, in ogni stagione. D’inverno le dune e i boschi del territorio si vestono di una bianca coltre di neve. D’estate e inverno non è raro incontrare animali: volpi, alci, caprioli e tantissimi uccelli, cormorani, aquile di mare, aironi.

Un fragile ecosistema
Le dune, di sabbia finissima ricca di cristalli di quarzo, sono un ecosistema molto delicato. Non sono fisse ma si muovono, spostate dal vento anche di parecchi metri. Per difenderle è proibito camminarci sopra al di fuori delle passerelle di legno predisposte per raggiungerne la cima. Solamente in inverno, se lo strato di neve raggiunge una certa altezza, e sempre con la massima cautela, si può fare eccezione.
Nida, piccolo capoluogo della regione, è sull’ultimo lembo lituano della penisola, poco distante dal confine con la Russia. Dalle caratteristiche colorate casette in legno, si affaccia sulla laguna con un porticciolo dove ormeggiano le barche dei pescatori e dei turisti.
In inverno la laguna gela e lo spessore del ghiaccio può arrivare anche a mezzo metro. È il periodo della pesca invernale. I pescatori praticano un foro nel ghiaccio e aspettano. Trascorrono la giornata a un paio di chilometri dalla riva, dietro fragili ripari di tela. Piccoli punti sulla laguna. Ritmicamente, per attirare i pesci, muovono la loro piccola lenza. Numerosi i pesci piccoli chiamati “stinta”, più rari i pesci grossi, anche mezzo metro, somiglianti ai nostri pesci gatto. Il freddo è intenso, ma seguire i pescatori è una esperienza indimenticabile.

I musei
Piccoli musei raccontano la storia dei popoli che hanno abitato la Penisola nel corso dei secoli. C’è anche il Museo Memoriale nella casa in cui trascorse le vacanze estive con la famiglia lo scrittore tedesco Thomas Mann.“…Siamo rimasti colpiti dalla bellezza indescrivibile e dall’unicità di questi luoghi”. Con queste parole nel 1929 fece ristrutturare una vecchia casa affacciata sulla laguna. Vi trascorse due estati prima di essere costretto a emigrare negli Stati Uniti. La situazione politica in Germania stava precipitando. Rimanere avrebbe messo a repentaglio la vita della sua famiglia. La moglie era di origini ebraiche. All’interno del museo, che è anche centro culturale, sono conservati, manoscritti, libri, lettere e foto dello scrittore. Ogni anno, in estate, si svolge il Festival Internazionale di Letteratura Thomas Mann.
Sul lato opposto di Nida rispetto alla casa di Thomas Mann, troviamo il Museo del Pescatore allestito in una casa tipica costruita all’inizio del Novecento. All’interno mobili, oggetti, fotografie raccontano la dura vita della gente tra il 19° e il 20° secolo. Installazioni tecnologiche fanno rivivere l’atmosfera del passato. Nel giardino campeggia un’antica barca da pesca chiamata Kurena, impiegata per la pesca a strascico.
Tappa obbligata per conoscere questi luoghi è il Museo di Storia della Penisola allestito in un moderno edificio costruito nel 2002. Anche in questo caso documenti, fotografie, reperti del passato e modelli di barche accompagnano i visitatori nella storia di questi luoghi.
In epoca Sovietica il Museo era all’interno di una Chiesa Luterana. I sovietici destinavano i luoghi di culto ad altri scopi. L’ateismo era la “religione di stato”. Con il ritorno dell’indipendenza della Lituania, negli anni Novanta, la chiesa tornò alle sue funzioni e il museo fu allestito in un nuovo edificio.

Consigli per un viaggio responsabile
visitneringa.com
lithuanianstories.com
- La Penisola Curlandese si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici:
- Da Vilnius in treno o in autobus fino a Klaipeda, poi in traghetto e con gli autobus che raggiungono tutti i paesi della penisola
- Da Kaunas in autobus (temporaneamente annullato a causa della pandemia)
- La penisola è un ecosistema molto fragile ed è patrimonio UNESCO dalla fine del 2000
- Rispetta l’ambiente e sii responsabile
- Se usi automobili o caravan devi pagare un pedaggio locale (solo con carta di credito o online)
- I mezzi privati possono percorrere solo le strade asfaltate e devono rispettare molti divieti
- Le dune sono un ecosistema molto delicato affidato alla responsabilità del viaggiatore
- Non puoi camminare sulle dune. Segui i sentieri prestabiliti e i percorsi sulle passerelle in legno
- Nella penisola trovi molti percorsi pedonali e piste ciclabili
- Non hai bisogno di usare l’auto
- Per spostarti da un paese all’altro utilizza gli autobus. C’è anche un servizio taxi
- Noleggio bici in diversi luoghi: Nida, Purvynė, Preila e Joudkrantė
