
Non solo parole scritte e fotografie scattate, esposte nella mostra Pandemonio – Tra Vita Morte e Miracoli, allestita al museo MAIN– Maison de l’Artisanat International di Gignod (Aosta), spazio espositivo dedicato all’artigianato, gestito dall’Ivat, l’Institut Valdôtain de Tradition, sabato 19 settembre Luigi Alfieri e Pierluigi Orler, rispettivamente giornalista e fotografo, soci Neos, hanno condiviso con il pubblico presente la loro esperienza in Sierra Leone.
Alfieri e Orler si trovavano nel continente africano per documentare il lavoro della Onlus “Sierra Leone Parma”, che con il suo operato ha costruito delle scuole e assicura educazione e futuro ai giovani. Hanno raccontato il territorio della Sierra Leone, le numerose difficoltà della vita quotidiana, le pericolose epidemie che spesso si verificano nel paese africano e il precario equilibrio che giorno per giorno si cerca di costruire, anche grazie all’intervento delle associazioni umanitarie.

Ma quello che era iniziato come un viaggio di lavoro, da cui tornare con un reportage sulla scuola e l’educazione, una volta rientrati in Italia, si è trasformato nell’inizio di un’epidemia globale. Questa volta un virus letale era arrivato in tutto il mondo, anche in Europa, dove ci siamo sempre sentiti al sicuro. Da questa consapevolezza è nata una riflessione sul futuro del continente africano e sui delicati equilibri costruiti a fatica che rischiano di andare in frantumi. Nelle parole di Alfieri e Orler anche una profonda riflessione sui giovani e i bambini e sul loro futuro.