Padrao dos descobrimentos.

Capitale di un popolo di navigatori, Lisbona si protende verso l’Oceano con il suo lungofiume di sei chilometri che raggiunge l’estuario del Tejo. A vigilare c’è l’iconica Torre di Belem, uno dei simboli della città, ma un luogo regala una vista ancor più deslumbrante, sbalorditiva, del fiume e soprattutto dell’orizzonte in mare aperto che invoglia davvero a solcare quelle acque e a riconquistare il mondo. E’ una collina sopra il Restelo, quartiere elegante nella freguesia di Belem, ricco di ville e sedi diplomatiche.

uno scorcio della Mouraria

Sulla vetta si erge un’umile cappella che gode di uno strepitoso panorama. E’ la Capela de Sao Jeronimo, conosciuta anche come Ermida, vale a dire eremo, del santo. Vi venivano benedetti i navigatori che solcavano i mari a partire dalla metà del sedicesimo secolo. Semplice, ma armoniosa, con i simboli sul piccolo portale esposto a Occidente del re Manuel I, è stata edificata nel 1514 su progetto di Diogo de Boitaca, emblematico architetto del tempo a cui si deve il gotico manuelino dei maggiori monumenti portoghesi: dal Mosteiro dos Jeronimos sempre a Belem alla Torre, dal Mosteiro de Santa Maria da Vitoria a Batalha alla Igreja de Santa Cruz a Coimbra e tanti altri. Un secolo d’oro, il sedicesimo, per il Portogallo e il suo sviluppo commerciale, economico e architettonico.

veduta dalla terrazza del Maa

Dalla chiesetta, dopo avere goduto del panorama unico, si scende verso il fiume lasciandosi alle spalle, all’inizio di Avenida da Torre de Belem, il maestoso monumento, uno dei tanti in Portogallo, a Dom Nuno Alvares Pereira, il Santo Condestavel, nobile, guerriero e religioso che il 14 agosto 1385 ha riconquistato definitivamente, nella battaglia di Aljubarrota, il Portogallo dal dominio spagnolo. Il viale che giunge sulle sponde del Tejo offre esso stesso una vista eccezionale sulla margem della costa meridionale del fiume, dominata dal Cristo Redentor, copia della statua di Rio de Janeiro.

fondazione Saramago

Belem è un quartiere che offre mille attrazioni anche moderne: il Centro Culturale di Vittorio Gregotti e il nuovo Museu de Arte, Arquitetura e Tecnologia che merita una visita se non altro per lo stupendo terrazzo sul fiume, altro luogo per una visione emblematica di Lisbona in attesa di tornare nel centro della città e godere della sua magia.

Riccardo Jannello

Riccardo Jannello

Giornalista. Nato a Massa nel 1956, ha cominciato a collaborare a diciotto anni con la redazione locale de La Nazione, dove è stato assunto nel 1978. Ha fatto tutta la sua carriera all'interno dei giornali dell'attuale Editoriale Nazionale. Dopo anni ne La Nazione è passato nel 2007 alla struttura sinergica del Qn dove ha raggiunto la qualifica di vice caporedattore centrale. Ha scritto migliaia di articoli di ogni genere, dalla cronaca allo spettacolo e alla cultura, dalla politica ai reportage di viaggio. Pensionato nell'ottobre 2016, continua a collaborare con le testate del gruppo. Ha pubblicato con Giunti Editore La guida di Lisbona e Portogallo, e con l'Associazione Sete Sois Sete Luas il libro "Que linda emoçao" con testi in italiano e portoghese.
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