
E’ una mostra fotografica davvero unica quella organizzata da Aberto Siliotti, socio Neos che da oltre 25 anni vive in Egitto, inaugurata di recente nell’oasi di Siwa, 300 km a sud del Mediterraneo, nel cuore del Sahara. Dopo essere stata presentata ufficialmente nella sede dell’Istituto italiano di Cultura dell’Ambasciata d’Italia al Cairo, ora è in un piccolo museo con le mura di fango e sale, tipiche del luogo, creato ad hoc ai piedi della cittadella fortificata di Shali.
Da vedere, oltre le foto di Siliotti, quelle di un altro socio Neos Daniele Pellegrini e del fotografo francese Arnaud Chicurel, specializzato nelle riprese con il drone. Raccontano di Siwa, uno scrigno di storia e archeologia con antichi templi, cittadelle di fango fortificate, ma anche immensi palmeti e laghi che si affacciano sulle dune del Sahara, dove vive una popolazione di 35mila abitanti di etnia berbera.

Sono solo una parte delle foto pubblicate nel libro di Siliotti, per ora edito solo in inglese SIWA-The legendary oasis of Alexander the Great in the Egyptian desert. Sì, proprio Alessandro Magno. Pare che le sue conquiste siano iniziate quando l’oracolo di Siwa, uno dei più famosi e consultati dell’epoca, gli rivelò che era un dio, perché figlio di Amon, cioè Zeus. E quindi si sentì invincibile.

Ma questo straordinario volume, di 240 pagine in carta patinata, non è l’unico di Siliotti. Il giornalista, infatti, ha addirittura creato una casa editrice Geodia, che pubblica libri e guide di alta qualità sulle più importanti mete archeologiche, naturalistiche e subacque del Paese. Siliotti è uno degli autori più stimati, tanto che i suoi testi sono tradotti in molte lingue tra cui il cinese e il russo.

La fama di Siliotti è tale che, in occasione della presentazione della mostra Siwa al Cairo, due videomaker egiziani hanno intervistato sia lui sia Pellegrini e li hanno seguiti fino a Siwa per l’inaugurazione. I servizi sono visibili sul loro canale video su You Tube, in lingua italiana, chiamato EGITTO ORA, dedicato al patrimonio culturale egiziano. E’ possibile vederne uno qui