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Mar Morto: bagni terapeutici allo Herods Hotel

Fare il bagno nel Mar Morto, è un’esperienza indimenticabile che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Lungo 76 km e largo 16, con una superfice di 1.000 kmq, questo “non mare” tra Israele, la Giordania e la Cisgiordania, a quasi 420 mt sotto il livello marino, ha una salinità del 33, 7%.  Non ci vivono quindi pesci, ma neppure alghe.  Solo alcuni tipi di batteri.

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La costa occidentale del Mar Morto rivela i segni del continuo prosciugamento

I primi ad accorgersi delle proprietà delle sue acque furono i Romani, che iniziarono a sfruttarle   soprattutto per le malattie della pelle. L’alta concentrazione di minerali, come il calcio e il magnesio, è utile contro le allergie e le infezioni delle vie respiratorie. iI bromo aiuta il rilassamento, lo iodio ha effetti benefici sulle disfunzioni ghiandolari e il fango nero è miracoloso per la cura della psoriasi. Tanto che la Regione del Mar Morto è riconosciuta come centro avanzato di climatoterapia per il trattamento di questa patologia e di altre malattie della pelle.

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Sali da bagno ricavati dal Mar Morto

Le acque sono utilizzate anche per la produzione di cloruro di potassio. Mentre l’estrazione di bromo e magnesio è fatta direttamente dalle saline. Le immersioni non devono durare più di 20 minuti e con un massimo di due volte al giorno. Dopo il bagno è importante sciacquarsi molto bene, per evitare che il sale residuo disidrati la pelle. In caso di più immersioni giornaliere, è consigliabile riposarsi molto e bere abbondantemente, perché durante la permanenza in acqua il corpo perde gran parte dei liquidi.

Con i sali e i minerali del Mar Morto sono realizzati i prodotti di Ahava, in ebraico amore, un’azienda nata nel 1988, che ha studiato e sviluppato linee di cosmetici per ogni tipo di pelle. Tra le quali una interamente maschile e una di fanghi.

 

Isabella Radaelli
Sono cittadina del mondo, amo viaggiare e penso che ogni luogo, anche quello che ci sembra meno bello, abbia qualcosa da scoprire e da trasmetterci. Quando sono all’aeroporto mi sento già in vacanza e quando intraprendo un nuovo viaggio mi entusiasmo come se fosse il primo. Il viaggio per me è a 360° e attraversa non solo i Paesi, ma tocca la cucina, le persone, le albe e i tramonti. Ho fatto mia questa citazione “colui che non viaggia è come una rana che rimane nel suo stagno”. Collaboro con alcuni giornali e riviste per quanto riguarda l’enogastronomia, il turismo e il benessere. Nel 2011 ho aperto un blog: The Lovely Girl (www.isabellaradaelli.it) in cui parlo dei piaceri della vita tra cui appunto i viaggi.
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