Il meltemi teso ci costringe a posticipare di un giorno la partenza. Ne approfittiamo per visitare l’Acropoli ad Atene, un luogo che regala grandi emozioni.
Finalmente molliamo gli ormeggi, direzione Peloponneso, dove alterniamo bagni nelle acque cristalline e visite ad alcuni luoghi iconici.
Dopo Ermioni/Hermione, la città dei due mari, trascorriamo una notte magica nella baia dell’isola Romvi davanti a Tolo, con luna piena e un isolotto in mezzo alla rada dominato da una chiesa. Tutta la costa è puntellata di luoghi di culto e di pace.
A Nauplia/Náfplio, prima capitale del paese dopo l’indipendenza, all’inizio del XIX secolo, arriviamo attraverso una piacevole passeggiata sul lungomare; colpiscono le fortificazioni veneziane e le buganvillee che colorano le stradine.
Ma la vera sorpresa è Malvasia/Monemvasia, sia vista dal mare sia esplorata a piedi (è completamente pedonale) per le strade acciottolate tra case di pietra dai colori caldi. Costruita alle falde di un promontorio roccioso, questa roccaforte medioevale offre un panorama straordinario e rimanda al tempo passato, quando dal suo porto partivano le navi con la Malvasia, famoso vino apprezzato dalle corti di tutta Europa.
Da qui invertiamo la rotta per tornare al punto di partenza zigzagando tra le isole Saroniche, con una sola tappa sulla terraferma per visitare lo spettacolare sito archeologico di Epidauro. Costruito nel IV secolo a.C. come tempio della cura, dedicato al dio della medicina, Asclepio, utilizzava il teatro come divertimento terapeutico a sostegno delle cure fornite nel centro. Il teatro, perfettamente conservato, ancora oggi ospita spettacoli e concerti che sfruttano la sua eccezionale acustica.
L’isola di Hydra si presenta rocciosa e brulla, incontaminata dal tempo. Contrasta con questa asperità il paese curato e vivace, con bei negozi e locali. Lungo i vicoli in salita gli asini forniscono ancora il trasporto pubblico, nel porticciolo si compra pesce fresco direttamente dai pescherecci.
La vicina Poros, al contrario, è un’isola frondosa, ricoperta di pinete e limoneti. Ci fermiamo solo il tempo del rifornimento di acqua e carburante, i negozi offrono per lo più souvenir e le tipiche taverne greche con sedie di legno colorate riempiono il lungomare.
Dopo un bagno ad Agistri, veleggiamo davanti alle scogliere bianche di Egina per ancorarci a Nisida , un isolotto dove vivono una ventina di lepri che saltellano intorno alla chiesa ortodossa. E’ aperta, entriamo, accendiamo qualche candela color miele, l’atmosfera è coinvolgente. Ci rimaniamo fino al tramonto.