Continua il report dalle Filippine di Pietro Tarallo, presidente onorario della Neos. Questa seconda tappa è dedicata al mare. Essendo il Paese formato da 7500 isole, la sua importanza è evidente e l’offerta turistica ampissima. Spiagge magnifiche dove l’ attenzione all’ambiente è il fattore dominante, perfette per rilassarsi, ma ideali anche per i più dinamici amanti degli sport d’acqua. Tutti possibili qui, dal surf allo scuba diving, allo snorkeling.
Bantayan, a un’ora e mezzo di traghetto a sud di Sebu, l’isola più importante, è nota per la sabbia bianca ma soprattutto per le foreste di mangrovie da ammirare da un percorso sopraelevato.
Per i patiti delle immersioni, l’indirizzo deputato è il sud di Sebu, attrezzato con vari centri per escursioni con bombole , anche a 150 metri dalla costa.
Moalboal e Panglao sono le isole con la fauna più interessante. Nella prima sono presenti dalle stelle marine alle tartarughe. Tra le curiosità i banchi di sardine che navigano a migliaia strette e compatte fra loro per formare una protezione dagli squali. Panglao è famosa per la barriera corallina perfettamente integra e per le tartarughe.
Boracay, che si raggiunge con voli di linea da ogni parte dell’arcipelago, è l’isola
per eccellenza. Nel 2018 le sue lunghissime spiagge di sabbia bianca, delimitate da fitti palmeti, sono state chiuse per una bonifica. Un intervento imponente per purificare le acque, ma soprattutto per fermare la speculazione edilizia che stava invadendo la zona con eco-mostri. Ora le spiagge sono state riaperte, ma chi le frequenta deve rispettare regole precise. Non si può fumare, né ovviamente lasciare immondizia. Gli animali, specificatamente i cani, non sono ammessi. Non si può bere alcolici, e se si sente musica, si deve tenere il volume al minimo. Divieti che non pesano in questo paradiso terrestre.
Foto di Massimo Bisceglie