Una morte annunciata quella di Giovanni, per i più Gianni Perotti da tempo malato. Eppure è stata una notizia a cui nessuno era preparato. Era la persona che tutti vorrebbero per amico.
Con la sua aria sempre un po’ svagata era dotato di uno straordinario pragmatismo e senso organizzativo. L’apparente leggerezza, unita a una buona dose di autoironia era la sua cifra vincente.
Capace a Milano, in un giorno di neve, di uscire con gli sci da fondo e l’amata Birinci al guinzaglio, ma anche di prendere in mano una situazione difficile e studiare la strategia giusta per risolverla. Non a caso è stato per la Neos , di cui era uno dei soci fondatori, insostituibile proboviro e consigliere nel direttivo. Con interventi sempre preziosi e risolutivi.
Giornalista, con un curriculum che spaziava dalla moda per l’Uomo Vogue, alle automobili come direttore di testate, e naturalmente ai viaggi, sempre particolari e nei luoghi più impensabili (Ha attraversato a piedi il deserto dell’Akakus). Ottimo architetto, da diversi anni si occupava di progetti per l’Unesco.
Mancherà la sua intelligenza, la sua capacità di approfondire, la sua curiosità di scoprire il mondo, ma soprattutto il suo sorriso e la sua aria svagata.