E’ come una grande oasi, coperta di alberi e fiori. Con palme da dattero e ulivi vecchi di tremila anni, chilometri e chilometri di coste lambite da acque cristalline. E brezze, campi di albicocchi, fichi, limoni, vigneti, terreni coltivati ad arance, mandarini e melograni. Sono indimenticabili le spiagge fini e le case bianche da togliere il respiro, i pesci alla brace, i gesti sicuri dei vasai nei villaggi dell’interno, la pelle bruciata dal sale dei pescatori di spugne.

Di Djerba si pensa di sapere già tutto: il viaggio di Ulisse nel paradiso dei lotofagi, la presenza di una comunità ebraica, l’occupazione romana. Ma si dimentica spesso che è a un passo dall’Italia, nel sud della Tunisia, e che anche di inverno le temperature non scendono mai sotto i dieci gradi e piove pochissimo.