
È uno dei siti storici più frequentati di tutti i tempi. Caesarea, in Israele, è baciata dal sole e benedetta dagli dei. Mitica. La zona archeologica, oggi Parco Nazionale, è densa di testimonianze interessanti e di rilievo. Primi furono i Fenici, poi gli Elleni con Alexander Jannaeus e quindi Erode che chiamò il villaggio, allora caposaldo della conquista romana della Palestina, in onore di Cesare Augusto. Il teatro, la cui costruzione data del periodo di Erode, fu trasformato dai Bizantini in un castello e poi abbandonato dopo la conquista araba.
Di un altro palazzo, che risale ai Romani, restano imponenti fondamenta. Nell’ippodromo si svolgevano gare e corse di carri e cavalli. E la città romana e bizantina fioriva di commerci nell’intrico ben disegnato di insulae. Queste erano separate da strade trafficate, con bagni pubblici lussuosi e santuari dedicati al dio Mitra, granai in edifici a volte incrociate e un mercato del pesce, intorno a una piscina d’acqua di mare. Il porto artificiale è dei tempi Erode, più volte collassato e ricostruito, anche dai Crociati che usarono a piene mani le colonne e i marmi del teatro e dell’anfiteatro per erigere la diga di contenimento. Nel IX secolo, gli Arabi circondarono il porto con una città fortificata, più tardi incorporata nelle opere di fortificazione di Louis IX, che fece costruire anche una fortezza fuori le mura. Nei secoli, al tempio dedicato a Roma si sostituì una Chiesa bizantina e a una Moschea una Cattedrale crociata. I resti della Sinagoga si trovano nel presunto quartiere giudeo. Caesarea, edificata sulla riva del mare Mediterraneo, non aveva però né fiumi né sorgenti d’acqua dolce. L’acqua potabile arrivava grazie a un acquedotto dalle sorgenti dello Shuni e poi del Crocodile River. Tre canali confluivano nel villaggio su arcate a sei metri sul livello del mare con una pendenza di venti centimetri per ogni chilometro. Il romanzo di Caesarea, oggi magnifiche rovine, meta di turismo colto e riflessivo, si conclude nell’Ottocento con l’avvento degli Ottomani. È di epoca recente un nuovo importante capitolo, che vede il cammino deciso di Israele, segnato al limite sud di Caesarea dalla presenza del Kibbutz Sedot Yam, nel 1940. Cui si sono aggiunte negli anni popolose aree residenziali.