Anche se parla e descrive luoghi lontani, come annuncia il titolo La figlia cinese sulla Via della seta (Edizioni Albatros), non è un libro di viaggio. Parla di epoche remote, di tradizioni, ma non è un trattato di storia.
C’è una vicenda e il racconto di un percorso interiore della protagonista ma, come ci tiene a precisare l’autrice Alessandra Dal Ri, non è un romanzo. È un non romanzo che può essere letto su diversi piani, come è emerso nella presentazione di BookCity a Milano, edizione in streaming.
C’è una protagonista, Bia, giornalista che gira il mondo per intervistare personaggi e raccontare situazioni sociali e politiche dei Paesi più svariati. Copia quasi conforme di Dal Ri che, da freelance, ha lavorato per i più importanti settimanali con reportage da tutto il mondo.
L’incontro di Bia con la giovane Mei Li, appunto la figlia cinese, giovane e brillante manager in carriera, dà modo di tracciare un quadro della Cina contemporanea e dei forti contrasti con la Cina del passato, specie per quel che riguarda la posizione della donna. L’intrigante e bellissima Mei Li, gessato grigio e tacco 11, è la perfetta antesignana di quello che sono ora per la Cina le influencer, le più potenti e ricercate dal marketing, per numero di followers e capacità di condizionare.
Alessandra Dal Ri
La figlia Cinese sulla via della seta
Editore Albatros
178 pagine
€ 13,90