Il complesso di case popolari più antico del mondo è ancora in attività e si trova ad Augsburg in Baviera. La Fuggerei è un luogo unico; è un quartiere circondato da mura nel cuore della città, un museo, ma anche un luogo abitato in costante evoluzione.

Tutto ebbe inizio nel 1521 con Jacob Fugger detto il Ricco, esponente di una delle due famiglie che, insieme ai rivali concittadini Welser, costituirono la maggiore potenza finanziaria in Germania al tempo di Carlo V. Finanziandone l’elezione imperiale nel 1519, infatti, ottennero in cambio privilegi nel commercio con il nuovo mondo che aggiunsero altri redditi alle loro già fiorenti attività di banchieri. Una potenza multinazionale basata su commerci e scambi di merci pregiate, stoffe, oro e schiavi a cui, come ideale contrappeso, Jacob Fugger volle creare in patria un’opera del tutto gratuita interamente dedicata ai poveri della città.


Questi, purché fossero residenti ad Augsburg, di fede cattolica e di buona reputazione, in cambio di un affitto annuale di un fiorino renano e della promessa di pregare tre volte al giorno, avevano diritto a un’abitazione che, per l’epoca era molto confortevole e dotata di tutti i servizi.

Ancora oggi la Fuggerei è una città nella città, circondata da mura con tre porte di accesso, che a quei tempi erano sorvegliate. Al suo interno, in un dedalo di caratteristiche stradine lastricate, fiancheggiate da case a schiera con tetti di tegole rosse, persiane verdi e mura color ocra ricoperte di edera, ospita una chiesa e quattro musei, tra i quali un appartamento con arredamenti originali dell’epoca e un’esposizione all’interno del bunker utilizzato come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ma non è solo testimonianza storica, è anche un’opera sociale tuttora attiva, finanziata da una fondazione familiare istituita a questo scopo e con le sue 67 case e 142 appartamenti ristrutturati e ammodernati per stare al passo con i tempi, offre un tetto a 150 persone che pagano tuttora l’equivalente odierno di un fiorino, ovvero 88 centesimi di euro. Per info: www.fugger.de

Carla Reschia

Carla Reschia

Viaggia il più possibile, per lavoro e per passione. Fotografa e scrive, anche qualche libro: Quando l’orrore è donna: torturatrici o kamikaze, vittime o nuove emancipate, con Stefanella Campana (Editori riuniti, 2005), In viaggio con la cucina ebraica (Algra editore, 2016), gli ebook Le vie della seta (Elison publishing, 2016), un diario di viaggio in Asia Centrale, e la raccolta di racconti La moglie dell’ebreo errante (Tiqqun, 2017). Ha lavorato per Specchio della Stampa e collaborato ad Airone, Qui Touring e altri…Sulla Stampa scrive di ambiente e di viaggi e traduce dall’inglese e dal francese, collabora con reportage di viaggio alla rivista online Erodoto 108.
Carla Reschia

Latest posts by Carla Reschia (see all)