
In Israele è impossibile non respirare il sacro. E questo avviene non solo a Gerusalemme, ma quasi in ogni zona del paese, dal deserto al mare. Ogni monte, ogni valle, quasi ogni pietra ha una tradizione millenaria, con riferimenti indiscussi ai libri più sacri e alla storia dell’umanità.
E proprio dal deserto, tutto ha avuto inizio. In uno dei luoghi più inospitali della Terra, hanno trovato origine le tre principali religioni monoteiste. Forse il silenzio, le difficoltà, l’arsura, lo stesso paesaggio sono la porta verso quell’infinito che l’uomo da sempre cerca.
Nel Negev, Abramo scelse di porre la sua casa a Be’er Sheva, tra i luoghi preferiti dai carovanieri nabatei durante il commercio dei loro preziosi beni. Qui hanno vissuto popoli antichi citati nella Bibbia, dai Cananei ai Filistei, agli Edomiti, poi i Bizantini, i Nabatei per arrivare fino agli Israeliani di oggi. Dopo la fondazione dello Stato d’Israele David Ben Gurion, eletto per la prima volta Primo Ministro d’Israele, promosse gli insediamenti nel Negev e lui stesso si stabilì nella località di Sde Boqer.
Spostandosi più a nord, quando il deserto cede al verde della vegetazione, si trova la Galilea, un altro dei luoghi legati da millenni allo spirito religioso. In quella piccola regione che va dalla vetta del monte Hermon alla pianura di Jezreel, luogo dell’Apocalisse biblica, 3500 anni fa Giosuè e le tribù di Israele combatterono aspramente contro la popolazione pagana del luogo. Molti secoli dopo, in quegli stessi luoghi nacque il misticismo ebraico con Shimon Bar Yohai nel II secolo d.C. e la Kabbalah a Safed nel XVI. A Nazareth, invece, viveva Maria quando le fu annunciata la nascita di Gesù e sempre a Nazareth Cristo visse per molti anni, tanto da essere chiamato “Il Nazareno”.

Poco più in là, sul Mare di Galilea, ovvero il lago di Tiberiade, o di Genesaret o di Kinneret, Gesù inizio la sua predicazione. Incontrò i suoi apostoli e il primo papa Pietro, un semplice pescatore di Cafarnao, moltiplicò i pani e i pesci, camminò sulle acque e pronunciò uno dei “discorsi” più importanti dell’umanità, sul Monte delle beatitudini. Ogni luogo, ancora oggi, racconta quella storia, con chiese e pellegrini, certo, ma anche con spazi di silenzio e riflessione, magari in contemplazione di quel lago che, alla periferia dell’Impero Romano, ha tanto influenzato i secoli successivi.

E poi, si arriva a Gerusalemme, la città d’oro, la città santa per eccellenza. Il luogo del Tempio voluto da Dio, il cui unico muro ancora conservato, il Muro occidentale ovvero il Muro del pianto, è il luogo più sacro dell’ebraismo. A pochi metri, il Monte del Tempio con la spianata delle moschee e, in quell’intrigo di vie, c’è anche il Santo Sepolcro, con la Basilica costruita sul luogo dove Cristo fu crocifisso e sulla tomba da cui risorse. La città santa, con i suoi contrasti, il suo fascino e il suo mistero, continua a far pensare e a emozionare l’umanità.