Le opere di ispirazione sacra di Aligi Sassu sono il fil-rouge che accompagna la prolifica vita del grande artista del Novecento le cui opere spaziano dai disegni alla pittura, dalla ceramica alle incisioni, al mosaico, alla scultura. Senza però mai abbandonare i temi del Vangelo: è, infatti, del 1931 la sua prima Deposizione. Aveva solo 19 anni. Finalmente ora c’è chi si è impegnato a realizzare un catalogo di tutte le sue ‘opere sacre’. È Alfredo Paglione – gallerista, mecenate e cognato di Sassu – che ha fatto un lungo e preciso lavoro di ricerca per raccogliere nel volume Aligi Sassu, Catalogo ragionato dell’opera sacra ben cinquecento immagini, insieme a saggi e testi ragionati di autorevoli studiosi dell’artista come Giuseppe Bonini, Bruno Forte, Antonello Negri, Antonio Paolucci, Elena Pontiggia e Gianfranco Ravasi. Le opere sacre di Sassu ricorrono con costanza durante tutto l’arco della sua vita artistica e si incentrano su Crocefissione e Deposizione, ispirazioni che l’artista tratta spesso con colori molto intensi che ne sottolineano la drammaticità. Famosi anche i sui quadri sui Concili, profili stilizzati dei prelati, di grande impatto per le decise pennellate di colore e il vivo cromatismo che concentra l’attenzione sui personaggi lasciando in secondo piano, ma sempre ben delineate, le linee architettoniche.

Relativamente al sacro. Sassu ha anche realizzato, per Gold Market, una serie limitata in 2mila esemplari di 12 pregevoli incisioni, su lamina d’oro con cornice d’argento, con alcuni episodi del Vangelo. Incisioni delicate che descrivono non solo i fatti, ma anche le emozioni dell’artista. Vista la mole di opere su questo tema, che attraversano tutti i ‘periodi’ della vita artistica di Aligi Sassu, si sentiva l’esigenza di un catalogo completo. Talmente completo che Alfredo Paglione ci ha messo ben nove anni di intenso lavoro di ricerca e di archivio per realizzarlo.
Un viaggio tra i lavori di Sassu. Se si pensa ai soggetti più famosi dell’artista vengono in mente soprattutto i suoi Cavalli che lo ispirarono in Sardegna o Gli uomini rossi frutto della sua passione per il Beato Angelico e per il Masolino. E ancora i Cliclisti del suo momento d’ispirazione Futurista. A seguito del suo impegno politico antifranchista realizza la Fucilazione delle Asturie e, dopo i soggiorni in Francia, dipinge i Caffè. Mentre lavorando in una fornace di Castel Cabiaglio (VA) negli Anni Quaranta e poi ad Albissola (SV) si impegna in una serie di opere in ceramica. Quando, negli Anni Sessanta, prende casa a Maiorca, alle Baleari, riprende le ispirazioni spagnole con le Tauromachie, ma anche i temi mitologici a lui cari.
L’uomo e la vita. Nato a Milano, ma con il padre di origini sarde, Aligi Sassu fu stimato da molti personaggi del suo tempo come il presidente Pertini, che gli fu amico e Paolo VI, che lo stimava molto. Ma anche il Nobel Salvatore Quasimodo con cui ha condiviso il suo lato poetico. Ma, soprattutto, fu apprezzato dai suoi ‘colleghi’ artisti: da Marinetti a Carrà, da Lucio Fontana a Manzù con cui ha condiviso casa e studio in piazza Susa a Milano. Muore a Maiorca nel 2000, a 88 anni, dopo aver donato oltre 350 delle sue opere alla città di Lugano che istituisce così la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, la moglie. Le sue numerose opere sono presenti nei più grandi musei del mondo, ma sono state esposte anche in mostre, temporanee o a tema, nelle gallerie d’arte più prestigiose. Una vita intensa, un ampio specchio di interessi e le passioni politiche che gli sono costate non poco (come il carcere durante il periodo fascista) insieme a un volume tale di opere hanno prodotto diversi siti che raccontano di lui e della sua arte. Tra questi, segnaliamo i più significativi per conoscerne la biografia e le opere: www.archiviosassu.it, www.archivioaligisassu.it, www.archivioaligisassu.eu, www.aligisassu.eu,
Aligi Sassu, Catalgo ragionato dell’opera sacra, 288 pagine e 500 illustrazioni, 45 euro. Silvana Editoriale