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Figueras; Figueres. Teatro-Museo Dalí. Fundació Gala-Salvador Dalí. Patio central con la composición escultórica Carro naval ©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

L’itinerario che proponiamo in Costa Brava con i bambini segue le tracce di Salvador Dalì, un artista surrealista che fece parlare molto di sé, non solo in Cataloga dove visse gran parte della propria vita. Si parte da Figueres, dove il pittore catalano ebbe i natali, per toccare Portlligat, un porticciolo defilato presso Cadaqués, e quindi Pùbol, borgo di origine medievale nella provincia di Girona, tappe del cosiddetto “triangolo di Dalì”, a ridosso della frontiera francese. Con qualche concessione ludica, ecco una valida alternativa a destinazioni balneari più scontate per le vacanze con i bambini in una Spagna lontana anni luce da quella dei grandi alberghi.

Uova sul tetto

Il Teatre-Museu Dalì è il più visitato “museo” della Spagna dopo il Prado di Madrid, eppure è la più surrealista delle opere di Salvador Dalì, eccentrico pittore catalano dalla creatività selvaggia, che sconfinava a tratti nel kitsch. Si trova a Figueres, città catalana vicina al confine francese nella provincia di Girona, dove nacque Salvador Felipe Jacinto Dalì i Domenech, alias Salvador Dalì, pittore, scultore, scrittore, sceneggiatore, cineasta, designer, così stravagante da essere definito visionario.

Più che un museo, è un’esperienza da vivere, totalmente surrealista. Allestito nell’ottocentesco teatro municipale è una geniale opera d’arte alla quale l’artista dedicò tredici anni di vita, facendogli annettere nel 1983 la Torre Galatea (il nome voluto da Dalì in onore della defunta compagna Gala), dove abitò fino alla morte.

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Teatro-Museo Dalí. Fundació Gala-Salvador Dalí.2©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

La facciata è realizzata a pelle di gallina con “forme di pane” triangolari e sormontata da gigantesche uova sul tetto, elemento tanto ricorrente nell’opera dell’artista da risultare quasi ossessivo, allusione probabile all’uovo cosmico dalla forma perfetta che rimanda all’origine della vita e dell’universo.

Al Museo sono oltre quattromila i pezzi in dotazione, dei quali millecinquecento esposti, che Dalì non voleva fossero catalogati: comprendono alcune delle opere più significative della produzione daliniana, dalle prime esperienze artistiche ai lavori degli ultimi anni, oltre alla collezione privata del pittore con capolavori artistici di varie epoche.

Ma opera d’arte è il museo stesso dove tutto fu disegnato o pensato dall’eclettico artista catalano, dai dipinti alle sculture, dai cimeli agli allestimenti. Provocazione, umorismo, esplorazione dell’inconscio sono alla base degli assemblaggi, delle citazioni, delle autocitazioni, nei quali nulla è frutto dell’improvvisazione.

Eppure, Dalì considerava il “museo” un’opera aperta, liberamente interpretabile. Entrare nel sogno visionario dell’artista catalano, dove tutto è possibile, può non piacere, ma la sua casa-museo è un’esperienza da non perdere.

Che bel castello

Amore mio, ti amo tanto che ti regalo un castello: ecco il castelletto trecentesco di Pùbol, a una quarantina di chilometri da Figueres, dono d’amore (1969) di Salvador Dalì a Gala, alias Elena Devulina Diakanoff, consorte russa del surrealista Paul Eluard, che era andato a trovare Dalì e si era visto soffiare la moglie sotto il naso. Gala rimase per sempre accanto a Dalì, che ne fece la sua musa.

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Girona, Púbol, castillo ©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

L’artista catalano le regalò il castell di Pubol, mantenendolo esternamente intatto e rivisitandolo radicalmente all’interno. Ne ricavò stanze molto grandi con soffitti alti sui quali dipinse (voleva che Gala, alzando gli occhi, “lo vedesse sempre nel suo cielo”), aggiunse decorazioni trompe l’oeil, la G di Gala sulle porte, oggetti che facevano riferimento alle personalità della coppia, sempre attento alle allegorie e ai simboli, con montaggi che risultano in alcuni casi di difficile interpretazione. Disegnò il giardino ispirandosi al laziale Parco dei Mostri di Bomarzo, popolandolo di elefanti, con zampe di cicogna dalle quali fuoriesce uno zampillo d’acqua, montati su piedistalli fatti con le rocce di Capo Creus.

Ecco un luogo misterioso e di grande bellezza dove, secondo gli accordi tra i coniugi, Gala andò ad abitare da sola invitando Dalì ogni volta che voleva con una formale missiva in una sorta di revival dell’amor cortese.

Nel castell, dove si apprezza anche la collezione degli abiti di Gala disegnati da Pierre Cardin, Christian Dior, Elizabeth Arden e dallo stesso Dali, Gala venne poi sepolta. L’artista, che fu nominato da re Juan Carlos “marchese di Dalì di Pùbol” (1982), vi abitò “per non lasciarla sola” da giugno 1982 ad agosto 1984, quando rimase ustionato nell’incendio della sua camera da letto e si ritirò a vivere nella Torre Galatea a Figueres fino alla morte, nel 1989.

La casa-labirinto

Port Lligat è un tranquillo porticciolo nella baia di Cap de Creus, affacciato a deliziose calette e immerso nella vegetazione mediterranea a una quarantina di chilometri da Figueres.

Non è probabilmente la prima destinazione alla quale si pensa per una vacanza in Spagna con i bambini, eppure questa splendida, defilata località della “costa coraggiosa” (questo significa Costa Brava in spagnolo) offre un mare splendido con tante attività balneari (si veda il riquadro), tranquillità assoluta e una visita curiosa.

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Cadaqués. Portlligat. Casa-Museo de Salvador Dalí. Vista ©Ente Spagnolo del Turismo-Turespaña

Appena a nord-est di Cadaqués, dove Dalì trascorse parte dell’infanzia e della gioventù e che già dai primi decenni del Novecento fu ritrovo della bohéme europea, nel bel borgo di pescatori si visita la casa-labirinto dove Dalì andò a abitare con Gala, che aveva abbandonato Paul Eluard nel 1929, anno in cui Dalì aderì ufficialmente al movimento surrealista (ebbe a dire: “L’unica differenza tra i surrealisti e me è che io sono surrealista”).

Gala e Dalì acquistarono alcune baracche di pescatori e le ristrutturarono dando vita a una suggestiva casa-labirinto costruita sulla roccia, con scalette interne che collegano i vari livelli delle casupole, spazi ristretti e ambienti caldi adorni di tappeti, arazzi, mobili antichi, fiori secchi, animali imbalsamati e oggetti inusuali.

Unica residenza stabile di Dalì, che vi trascorreva parecchi mesi all’anno invitando artisti e personaggi illustri, è circondata da ulivi, rocce, acqua, che formavano il paesaggio del cuore del pittore catalano fin dall’infanzia, raffigurato in diversi dipinti.

Nel giardino il sesso femminile viene evocato da un tempietto e quello maschile dalla piscina: provocazioni di un artista sfacciatamente libero da ogni vincolo culturale le cui opere spesso davano scandalo.

In cielo, in mare, in terra

A una ventina di chilometri da Portlligat, EmpuriaBrava non è solo uno dei maggiori porti turistici del mondo, ma anche centro rinomato di paracadutismo a livello internazionale dove tutti, esperti e principianti, grandi e piccini (maggiori di quattro anni), possono provare la sensazione di volare perlomeno al Tunel del Viento (catalunya.com), un cilindro di vetro che funge da simulatore di volo. I visitatori ricevono brevi istruzioni e l’equipaggiamento necessario e possono sperimentare due voli, ma anche osservare gli altri volare, compresi i paracadutisti professionali che frequentano il centro per fare pratica di volo indoor e provare figure acrobatiche.

Per gli amanti del mare, invece, a Portlligat sono organizzati percorsi fino a Cap de Creus in kayak (kayakingcostabrava.com). Altri itinerari in barca nel Parco Naturale di Cap de Creus da Cadaques (creuerscadaques.com).

Per chi vuole tenere i piedi per terra, un modo spettacolare di scoprire calette, scogliere e spiagge è il sentiero lungo gli scogli nato per collegare le località costiere, utilizzato poi dalla guardia civil spagnola per controllare le frontiere marittime e i traffici del contrabbando. In particolare si può seguire il cammino di ronda di oltre sei chilometri che inizia dal faro di cala Nans a Cadaques e conduce alla spiaggia di Sa Conca (costabrava.org: cercare cammini di ronda, Cadaques).

Info:

spain.info

catalunya.com

costabrava.org

visitcadaques.org

Teatre-Museu Dalì a Figueres

Casa-Museu Salvador Dalì a Port Lligat

Castell Gala-Dalì a Pùbol

salvador-dali.org

Come arrivare

Si raggiungono Cadaques e Figueres, situate a ridosso della frontiera francese, in automobile (oppure in aereo fino a Barcellona e poi in un paio d’ore di automobile, 172 km), il mezzo migliore per seguire l’itinerario daliniano.

Dove dormire

Base di appoggio per l’intero itinerario è la baia di Portlligat:

Hotel Calina

hotelcalina.com

Due stelle con bella vista mare, due piscine all’aperto, ristorante, a 50 metri da Casa Dali. Camere e appartamenti per famiglie con terrazza e cucina.

Hotel Portlligat

Due stelle con vista mare a 30 metri da Casa Dali. Prenotabile su expedia.it, trivago.it, booking.com

 

Francesca Piana

Francesca Piana

Viaggiatrice per professione e per passione, specializzata in reportage di viaggio con sguardo a 360 sul territorio e particolare attenzione per l’arte, l’architettura, l’archeologia, l’antropologia, i percorsi creativi per i bambini e i paesi di cui parla la lingua (inglese, francese, spagnolo, tedesco e comprensione portoghese). Ha lavorato due anni in Messico e scritto libri di viaggio e guide turistiche per le principali case editrici del settore. Collabora con Style Piccoli, Intimità, Ecoturismonline.net, Fratturascomposta.it, saltuariamente con Style e Io Donna web e Neos In Flight Magazine. Il suo blog di approfondimento culturale riguarda viaggi e arte blogfrancescapiana.it