
Alla Cascina Mirtilla, in Val Sabbia, a pochi chilometri dal lago di Idro, si fa onoterapia con una deliziosa famiglia di asinelli che è l’attrazione di un centro di educazione ambientale rivolto tanto ai disabili come alle scolaresche. Ma anche ai turisti che passano di qui in mountain bike o a piedi, per scoprire il lago meno turistico e più bello di una zona famosa per i laghi. L’inclusione è la cifra di “Valli resilienti“, un progetto a 360° per prevenire lo spopolamento delle valli Trompia e Sabbia, rendere più facile e produttiva la vita di chi ci abita e incoraggiare il turismo sostenibile.

Un’etichetta che raggruppa una serie di iniziative che vanno dall’accoglienza alla tutela dell’ambiente e che coinvolge tutti gli enti territoriali a partire dalle comunità montane delle alte valli.
E che nella creazione di reti sociali e collegamenti ha il suo punto di forza perché anche se si tratta di un’area ancora vivace e frequentata, corre tutti i rischi delle zone periferiche: spopolamento, isolamento, emarginazione. La sfida è trasformare il territorio in un sistema locale integrato attrattivo capace di rappresentare un ponte verso la città, soprattutto dai poli urbani limitrofi, Brescia, area dei laghi di Garda e Iseo.
In concreto si tratta di idee e proposte che nascono le une dalle altre e si sviluppano in sinergia invece che, come spesso accade, in opposizione, raccogliendo tutta la comunità attorno alle iniziative. Come il bellissimo parco delle Fucine di Casto, che tutela otto ettari di boschi, ruscelli, cascate e pareti di roccia da scalare messi a disposizione dal comune, per sei ettari, ma anche, per i restanti due ettari, da privati. E che è gestito, benissimo, interamente da volontari che organizzano corsi di arrampicata, aprono ferrate e tengono in ordine i boschi. Qualche tempo fa la sede, una baita in legno massiccio con sculture d’autore, è andata a fuoco. Solo poche ore dopo era stata raccolta la somma necessaria per ristrutturarla, grazie a un semplice tam tam sui social media diffuso nelle due valli.

Un esempio di come funzionano, ogni giorno, la rete solidale e l’inclusione in Valle Sabbia, dalla cooperativa Cogess. dove lavorano i disabili formati nei suoi laboratori. La sede estiva, un chiosco a vetri sulla piazza principale, così come la vicina sede invernale, tutta legno e calore, dopo qualche diffidenza iniziale, sono diventati un collaudato punto di riferimento per gli abitanti della zona che ci fanno regolarmente sosta. Per una partita a carte o una chiacchierata, o per dare una mano con la manutenzione dei locali.

La cooperativa gestisce anche la vicina Casa Maer, la nuova casa d’Artista del progetto Borghi Italiani promosso da Airbnb, un appartamento per due persone, e l’Ostello sociale Borgo Venno, dove le stanze sono sei. Un’altra occasione di lavoro e di inserimento sociale per le persone seguite dal progetto e un modo per finanziare prossime iniziative. L’accoglienza è anche un’occasione per raccontare agli ospiti delle due strutture le leggende e le storie del borgo e per socializzare.
A collegare tutte le iniziative e a gestire gli appuntamenti la piattaforma territoriale Linfa, un sistema aperto che, grazie anche a una app scaricabile gratuitamente, consente a valligiani e visitatori di accedere a un grande numero di servizi interconnessi sia tramite la piattaforma digitale sia dalle postazioni fisiche. Ad esempio i totem nei negozi contrassegnati Linfa point dove si possono prenotare gite, organizzate, con apposite carrozzine anche per i disabili, o ordinare la spesa a domicilio anche dalle frazioni più sperdute.
Tutte le fotografie sono di Mimmo Torrese